
Preparo questo piatto con la ricetta di mio nonno
Nella mia galleria dei ricordi legati al cibo, custodisco gelosamente il pollo alla cacciatora del nonno. Perché? Semplice, mi riporta alla mente non solo il suo gusto deciso e genuino, ma anche tutta una lunghissima serie di odori, profumi, emozioni e sensazioni.
Mio nonno utilizzava solo ed esclusivamente i suoi polli. Uscivamo di casa, percorrevamo il giardino e mentre si metteva all’opera, io mi perdevo nell’orto. Mi aveva insegnato come scegliere le erbe più profumate per insaporire il sugo.
Diciamo che ho sempre saltato un passaggio, non ho mai assistito al processo di macellazione e vedevo il pollo direttamente in cucina, quando tornavo con il mio bottino aromatico.
Questo piatto era l’unico che mia nonna gli lasciava preparare. Il nonno invadeva la cucina, spargendo ingredienti ovunque. Un po’ di aglio qui, il mazzo di prezzemolo là e il rosmarino in una ciotola con il pollo per insaporire la carne.
Cos’altro ricordo? Il barattolo di pomodori Pomilia pronto all’uso, lo stesso che ritrovo anche ora nella mia cucina.
Da Nord a Sud: perché si chiama pollo alla cacciatora?
Le regioni che rivendicano la creazione di questa ricetta sono moltissime. Il pollo alla cacciatora viene preparato in mille varianti da Nord a Sud, ma la ricetta tipica nasce nel Centro Italia, tra Toscana, Umbria ed Emilia Romagna.
I punti in comune di tutte queste versioni è sicuramente l’utilizzo delle erbe aromatiche e del vino rosso (o dell’aceto).
Si racconta che la definizione “alla cacciatora” derivi dal mix di aglio e rosmarino che serve per rosolare il pollo e che troviamo alla base di moltissime ricette della tradizione contadina. In più si dice che i cacciatori portassero con loro questi ingredienti per aromatizzare al momento le loro prede.
Un tempo tutti gli ingredienti di questo stufato erano autoprodotti dai contadini: il loro pollo ruspante, il vino di casa, le carote, il rosmarino e il sedano dell’orto, rendevano il pollo alla cacciatora un piatto umile, ma ricco di gusto.
Polpa di pomodoro Pomilia: una sicurezza
La scelta del tipo di pomodori per questa ricetta è stata quasi automatica. La scritta Pomilia nera su fondo giallo era nitida nei miei ricordi, ma devo ammettere che non ricordavo il prodotto preciso. Aprendo la dispensa, il richiamo della polpa di pomodoro è stato forte. Avevo proprio bisogno del sapore intenso e gustoso dei frutti appena colti. In più è priva di semi e bucce ed è ottima sia per le cotture lunghe che ad alta temperatura. Una carne delicata come quella del pollo ha bisogno di un sugo saporito, quindi gli odori, i condimenti e il vino devono essere perfettamente bilanciati. Mio nonno faceva tutto ad occhio… e a naso.
Riprodurre quella magia mi è impossibile, ma posso provare ad avvicinarmi. Chi vuole venire a darmi una mano in cucina? Offro un buon bicchiere di vino e un piatto che ha fatto la storia della mia famiglia.
Ingredienti per 4 persone
1 kg di pollo
400 gr di polpa di pomodoro Pomilia
1 carota
1 costa di sedano
1 bicchiere di vino rosso
1 spicchio d’aglio
1 rametto di rosmarino
q. b. di olio extravergine d’oliva Pomilia
q. b. di prezzemolo
q. b. di sale
q. b. di pepe
Procedimento
Per la preparazione di questa ricetta abbiamo bisogno di una sola padella, l’importante è che sia abbastanza capiente.
Prepariamo una base con carote e sedano tagliato a dadini con uno spicchio d’aglio e un filo d’olio extravergine. Facciamo rosolare il pollo e a metà cottura aggiungiamo il rosmarino.
Quando la carne inizia a dorarsi sfumiamo con un bicchiere di vino rosso. Facciamo attenzione a far evaporare tutto l’alcool e facciamo insaporire per bene il pollo.
A questo punto aggiungiamo la polpa di pomodoro Pomilia e, se preferite seguire la ricetta originale, anche una manciata di olive nere. Aggiustiamo di sale e pepe. Uno dei segreti di mio nonno era coprire la padella, girando il pollo ogni tanto per garantire una cottura uniforme.
Abbassiamo la fiamma e lasciamo stufare per una mezz’ora. Il piatto è pronto quando il sugo si restringe e la carne risulta tenera.
Spegnete il fuoco e condite con una spolverata di prezzemolo e un filo d’olio a crudo. A questo punto, come faceva mio nonno, portate in tavola la padella e lasciate che ognuno si serva a suo piacimento.
Questo piatto, perfetto per la stagione invernale, delizierà il vostro palato e vi farà sentire semplicemente a casa. Buon appetito!